"Ogni cosa è illuminata" – ovvero sconfinfero l'hip hop

tratto dal film, "Ogni cosa è illuminata", di Liev Schreiber (2005).
Alex presenta se stesso e la sua famiglia:

da qualche parte sul web qualcuno, commentando il film, ha scritto:

"Nel momento della separazione Alex affermerà: Ogni cosa è illuminata dalla luce del passato. I ricordi non si possono imbustare , come fa Jonathan, che coglie del presente solo ciò che vorrà ricordare domani, né ha senso inscatolarli : Augustine ha scelto per tutta la vita una dimensione sospesa, in un tempo che non è qui, ma si è fermato là ed allora.

I ricordi non possono nemmeno essere rinnegati, come ha fatto, a spese della verità, il nonno di Alex; né trascurati , se non si vuole pagare il prezzo di una preoccupante mancanza di spessore, quella di Alex, prima di questo salvifico percorso. Né semplicemente vanno tenuti a bada. Con i ricordi bisogna fare i conti, almeno una volta nella vita, se vogliamo evitare che ad un certo punto il nostro futuro ci si pari davanti come uno straniero nella notte (M. Proust)."

bel film, tragicomico. Come la vita.

c.s.a. Baraonda, Segrate (mi), 20.5.07

DOMENICA 20 MAGGIO 2007
C.S.A. BARAONDA

Via Amendola 1 – Rovagnasco di Segrate (Milano)
http://www.ecn.org/baraonda

dalle 18.00

proiezione del documentario autoprodotto:

"VOI sparate , IO disegno"

# 1 tentativo di DENUNCIA……

# 1 episodio emblematico della politica della
TOLLERANZA ZERO……

# in 1 ricca città del nord….

+ MOSTRA FOTOGRAFICA e RASSEGNA STAMPA

a seguire:

aperitivo popolare e
suondsystem+mc live con:

– Linea 2 plus SN
– Scarto e hinterland Milano

A poco piu’ di un anno dal ferimento di Rumesh Raigama Achrige, il gruppo Fuori dalle Mura presenta il documentario "Voi sparate io disegno" che raccoglie e racconta fatti e mobilitazioni precedenti e successivi al tragico episodio.

– Fuori dalle Mura –

Como, 29 marzo 2006,

due agenti del nucleo di sicurezza del corpo di Polizia Locale del Comune di Como, durante un’azione di pattugliamento del traffico, intimano l’alt ad un’auto con a bordo cinque ragazzi.
L’autista, Rumesh Rajgama Achrige, 18 anni, munito del solo foglio rosa, non si ferma all’alt; al primo semaforo rosso l’auto viene bloccata dai due agenti che, pistola in pugno e colpo in canna, intimano ai ragazzi di scendere.
I 4 passeggeri, tra i 15 e i 18 anni, vengono accompagnati a bordo strada e messi al muro da uno dei due, l’altro agente, Marco Dianati, si occupa del guidatore, tenendolo per un braccio e puntando la pistola armata alla sua nuca lo spinge contro il muro… si sente un’esplosione, Rumesh si accascia sul marciapiede in una pozza di sangue.
Ha il cranio sfondato da un colpo sparato a bruciapelo dall’agente Dianati.
Dopo i primi giorni di disperata attesa, il giovane viene miracolosamente dichiarato fuori pericolo.
A distanza di un anno da quel tragico giorno a Rumesh è stata diagnosticata un’invalidità permanente del 95%, ha la parte destra del corpo semiparalizzata, disturbi alla vista ed all’udito sempre sul lato destro, sta lentamente recuperando la parola, non ha memoria di quel che è successo, ma sta prendendo sempre più coscienza che la sua vita, salva per
miracolo, è compromessa per sempre.
Il nucleo, fra proteste e perplessità di molti, torna operativo, i suoi obiettivi prioritari restano invariati. L’agente colpevole del ferimento di Rumesh, in attesa di giudizio per il reato penale di lesioni gravi colpose, viene reintegrato in servizio dopo due mesi di malattia; per lui non sono previste sanzioni disciplinari… sparare (per errore, certamente) in testa ad un ragazzino disarmato è meno grave che timbrare il cartellino in ritardo, questo crea un precedente decisamente pericoloso che rischia di legittimare abusi di potere da parte dei futuri sceriffi dalla pistola facile che circoleranno in città.
Il Comune si giustifica dicendo di essere in attesa dell’esito del processo penale, e che solo a processo concluso (forse fra anni) avrebbe istituito una commissione interna per giudicare l’episodio.

Il gruppo Fuori dalle Mura si è riunito spontaneamente dopo il ferimento di Rumesh per opporsi alle politiche di sicurezza di una Giunta che riesce ad agire solo in senso repressivo, rifiutando il dialogo, che invece di valorizzare politiche sociali di accoglienza ed analisi dei disagi o dei fenomeni sociali, preferisce schiacciarli con la forza quando
questi diventano troppo visibili, scomodi per una certa parte dell’elettorato e possibili oggetti di campagne politiche.

Per non dimenticare, perchè emergano le responsabilità, perchè non accada mai più!

Altre info sulla vicenda le trovate anche su:
[www.autistici.org/konnettiva]

CSA Baraonda
Via Amendola 1 – Rovagnasco di Segrate (Milano)
http://www.ecn.org/baraonda

“Guerrilla Girl” è un film documentario prodotto dalla Zentropa, la casa cinematografica di Lars Von Trier. Narra la storia di Isabel, una ragazza di 21 anni che entra nelle Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (FARC), il gruppo sovversivo più importante del paese.
Per la prima volta il regista Frank P. Poulsen segue l’addestramento dei futuri guerriglieri, descrivendo come una ragazza borghese di città affronta il duro addestramento militare, l’ideologia marxista e le dure condizioni di vita nella selva colombiana.
Regia Frank Piasecki Poulsen – 90′, 2005, Danimarca.



attualmente è in fase di presentazione in tutta Italia, completamente sottotitolato in italiano dall’Associazione nazionale Nuova Colombia. Diverse iniziative sono già state realizzate in diverse città in Piemonte, Lombardia e Campania, e molte altre sono in cantiere. Chi fosse interessato a organizzare una presentazione di “Guerrilla Girl” nella propria realtà, può contattare l’Associazione Nuova Colombia chiamando il 335-8059837, o scrivendo a nuovacolombia@yahoo.it

ho visto questo film due sabati fa, proprio all’interno di un cineforum organizzato a Milano dal Coordinamento Nazionale Bolivariano http://www.venceremos.it/revolucionbolivariana/
per quanto ne comprenda, ho trovato i ritmi del film molto lenti, o forse ero troppo stanco io. Inoltre, probabilmente per scelta del regista, il documentario descrive bene la vita quotidiana dei guerriglieri, ma non è che chiarisca molto le posizioni politiche e le motivazioni delle FARC. A queste domande ha comunque ovviato il proficuo dibattito che è seguito dopo il film, in particolare con un esponente dell’Associazione Nuova Colombia che era presente.

ne è emerso che le FARC non si finanziano con il narcotraffico, ma impongono tasse ai signori della droga che obbligano i contadini colombiani a coltivare la foglia di coca (che non significa automaticamente produrre cocaina); al contrario, i guerriglieri hanno sempre sollecitato i contadini a differenziare le coltivazioni nelle zone che controllano, per non essere economicamente schiavi dei narcotrafficanti.
i rapimenti e i sequestri che le FARC operano sono quindi a danno di tali gangster ed esponenti del governo corrotto del presidente colombiano Uribe, e garantiscono il rispetto dei diritti di tali prigionieri. Attualmente una 70ina di queste persone sono trattenute dalle FARC, a fronte dei 500 detenuti politici e guerriglieri presenti nelle carceri governative, frequentemente vittime di abusi e torture.
le FARC si procurano le armi essenzialmente sottraendole alle caserme dell’esercito regolare colombiano, o nel corso di scontri con le truppe governative, non alimentando con ciò traffici illeciti.

dopo la discussione qualche dubbio mi è stato quindi chiarito, ma molti altri ne rimangono.
certo è che chi volesse considerare le FARC come criminali, non può esimersi dal fare altrettanto con il governo colombiano, con un rapporto però di 10 (governo) a 1 (FARC).

da approfondire. più che mai, in questo caso ciascuno è libero di avere la propria opinione.

peace,

vassilij z. self




… ho visto questo film ieri, e non saprei proprio come definirlo altrimenti.

Uscirà nelle sale cinematografiche in Italia questo fine settimana.

Secondo me non adatto per bambini sotto i 14 anni..
per chi li ha superati invece, una forte presa di coscienza.

Per chi volesse approfondire:

Amnesty International:
http://www.amnesty.it/pressroom/comunicati/CS09-2007.html

e ovviamente:
http://www.coopi.org/it/news/index.php?id=407

grazie per la vostra attenzione, pace.

v.z.self

Occupation – David Rovics

un pò di tempo fa ho visto un documentario dal titolo “Iron wall”, circa la situazione nei Territori Occupati in Palestina e la costruzione del Muro attorno alla West bank (Cisgiordania). il video è stato prodotto dal Ministero dello Sviluppo Rurale Palestinese – o dell’Agricoltura, non ricordo bene – è arrivato fino a me direttamente dai Territori, è in inglese, e in Italia con tutta probabilità non lo vedremo mai.

tralascio i contenuti, dico solo che dovrebbe essere visto da tutti, e a me ha lasciato un peso nello stomaco.

alla fine del documentario, durante i titoli di coda, c’è una canzone di David Rovics, dal titolo “Occupation”. i pezzi di David Rovics – o “social significance’s songs”, come le chiama lui – sono davvero notevoli. e sono scaricabili gratuitamente. questo il suo sito http://www.davidrovics.com/

questo il testo di “Occupation”, che ho tradotto.

peace, v. zait s.




Occupation
David Rovics

You ask me how it is
That I dare to take a side
You say I loathe myself
For pointing out that you have lied
You say it’s tribal warfare
But I disagree
For the dynamics of the situation
Are not difficult to see
On one side is the fighter jet
On the other side the stone
On one side is the slave
On the other is the throne
For the many there are checkpoints
While foreign soldiers rule the street
For one side there is victory
But the people don’t accept defeat

(Chorus)
The word you need to know is occupation
The very definition of a land without a nation
And if peace is what you’re after then let us not deceive
It will come on the day the tanks return to Tel Aviv

On one side there is hunger
And bulldozed olive trees
On the other is the Army
Ruling by decrees
Caterpillars maul the streets
And destroy entire city blocks
While children swallow shrapnel
For the crime of throwing rocks
Fences are erected
Around the towns they flatten
And Herzl’s own fanatics
Sleep on sheets of satin
And they water their plantations
Drilling ever-deeper wells
While the displaced children of the hopeless
Are filled with bullet shells

(Chorus)
…It will come on the day the settlers return to Tel Aviv

On one side there is the Mossad
Rounding up the men
Thrown in jail with no trial
Being tortured once again
On the other there is rage
Helplessness and fear
And a growing realization
That another holocaust is near
On the outside there are prisons
Inside detainees
Being stripped of their humanity
Beaten naked to their knees
Outside ghetto prison walls
There are stormtroopers all around
While inside the hungry people
Yearn for liberated ground

(Chorus)
…It will come on the day the jailguards return to Tel Aviv

All across the world
You can hear the people say
The children of Jerusalem
Will be free one day
In overcrowded camps
Amidst the stench of death and flies
To the suburbs of Detroit
You can hear the anguished cries
While in the land of Israel
With God ever on their side
Walls and fences are constructed
And papers are denied
People fight for their existence
While the world turns a blinded eye
And those who should know better
Insist on asking why

(Chorus)
…It will come on the day the refugees return to Tel Aviv

Created February, 2003
Copyright David Rovics 2003, all rights reserved

Occupazione
di David Rovics

Tu mi domandi com’è possibile
Che io sfidi a prendere parte
Dici che io detesto me stesso
Solo per farti notare che hai mentito
Tu dici che è una guerra tribale
Ma non sono d’accordo
Per le dinamiche della situazione
Che non sono difficili da vedere
Da un lato c’è l’aereo da combattimento
Dall’altro lato c’è il sasso
Da un lato c’è lo schiavo
Dall’altro c’è il trono
Per molti ci sono posti di blocco (checkpoints)
Mentre soldati stranieri dominano la strada
Per un lato c’è la vittoria
Ma le persone non accettano la sconfitta

(Coro)
La parola che hai bisogno di conoscere è “occupazione”
La corretta definizione di una terra senza nazione
E se “pace” è ciò che voi intendete dopo tutto questo, non lasciateci ingannare
Verrà un giorno in cui i carri armati ritorneranno a Tel Aviv

Da un lato c’è la fame
E alberi di olivo sradicati
Dall’altro lato c’è l’Esercito
Comandato da decreti
Caterpillar lacerano le strade
E distruggono interi blocchi di città
Mentre bambini inghiottono shrapnel (bombe a frammentazione)
Per il solo crimine di aver lanciato pietre
Recinti sono eretti
Planano attorno alle città
E i fanatici propri di Herzl (T. Herzl, fondatore del movimento sionista)
Dormono su lenzuola di raso
E innaffiano le loro piantagioni
Scavando pozzi sempre più profondi
Mentre i bambini sfollati dei senza speranza
Sono riempiti con raffiche di proiettili

(Coro)
…Verrà un giorno in cui i coloni ritorneranno a Tel Aviv

Da un lato c’è il Mossad (agenzia di intelligence e servizi segreti dello Stato d’Israele)
Che compie retate di uomini
Che vengono gettati in cella senza processo
Per essere torturati ancora una volta
Dall’altro lato c’è rabbia
Mancanza di aiuto e paura
E una crescente consapevolezza
Che un altro olocausto sia vicino
All’esterno ci sono prigioni
All’interno detenuti
Che vengono strappati della loro umanità
E sbattuti nudi sulle loro ginocchia
All’esterno mura di ghetto-prigione
Con truppe d’assalto tutte intorno
Mentre all’interno la gente affamata
Desidera ardentemente una terra liberata

(Coro)
..Verrà un giorno in cui i carcerieri ritorneranno a Tel Aviv

Attraverso tutto il mondo
Puoi sentire la gente dire
“I bambini di Gerusalemme”
Un giorno saranno liberi
Dai campi sovraffollati
Tra il fetore di morte e le mosche
Fino ai sobborghi di Detroit
Puoi udire i pianti angosciati
Mentre nella terra di Israele
Con Dio sempre dalla loro parte
Muri e recinti sono costruiti
E i patti cartacei sistematicamente negati
Le persone combattono per la loro esistenza
Mentre il mondo chiude un occhio cieco
E quelli che dovrebbero conoscere meglio
Insistono chiedendo perché

(Coro)
..Verrà un giorno in cui i rifugiati ritorneranno a Tel Aviv