Ammazzateci tutti

" Caro Beppe, mi chiamo Rosanna, ho 23 anni e sono la figlia di un giudice di Cassazione
calabrese ucciso poco prima di Falcone e Borsellino. Ma non è per parlare di me che ti scrivo.
E’ trascorso più di un anno dalle grandi manifestazioni di Locri scaturite dalla rabbia per l’omicidio del Vice Presidente del Consiglio Regionale Francesco Fortugno, ciliegina sulla torta dopo decine di delitti impuniti perpetrati nella Locride ed in tutta la Calabria.
Dopo un anno e mezzo in Calabria si continua a morire, a pagare la mazzetta, a sopravvivere soggiogati dalla ‘ndrangheta. Dopo un anno e mezzo noi ragazzi siamo ancora qui a combattere per contrastare ogni forma di mafia, da quella di strada a quella dei Palazzi, e riprenderci la nostra terra.

Molto spesso ci si sente immuni al problema ‘ndrangheta, finché non ci troviamo a doverne affrontare la prepotenza. Ce ne accorgiamo al momento di aprire un’attività, quando ‘qualcuno’ bussa alla tua porta chiedendo un ‘contributo’ per lasciarti lavorare, poi il ‘contributo’ diventerà un quarto, metà, tre quarti del guadagno dell’attività e sarai costretto o a scendere a compromessi o a chiudere ed andare via. Tutto normale, preventivato, anche se completamente assurdo. Tutto consumato in silenzio. Come quando ammazzano qualcuno a te caro e sai chi è stato, ma quel nome è troppo pesante da dire, così come diventa troppo rischioso chiedere che sia fatta giustizia, perché certi nomi sono impronunciabili. E allora si ingoiano bocconi amari e si continua la solita vita. Oppure può succedere che un giorno un ragazzo si senta umiliare dai compagni perché non ha la maglia firmata e non l’avrà mai perché in famiglia si fanno i salti mortali per arrivare a fine mese e allora, per dare una mano, per sentirsi qualcuno e farsi rispettare eccolo rivolgersi al ‘capetto’ di turno, eccolo ipotecare la sua vita, vendere la sua dignità per diventare ‘qualcuno’. Che importa se poi rischia di finire in carcere per spaccio o per aver ucciso un uomo? Che importa se avrà buttato nel fango la sua coscienza?
Perché, sia chiaro, alla fine chi ci rimette è la povera gente, non ‘lorsignori’.
No, quelli guardano dall’alto delle loro ville al Nord, sicuri ed al calduccio! C’è chi paga per loro.
In Calabria è rimasta solo la spietata manovalanza, quella che si occupa di tenere sotto controllo il territorio e soggiogare, sostituendosi allo Stato, i calabresi. E’ quella a cui ci si rivolge per comprare i propri diritti, quella che alimentiamo con l’ignoranza e la paura.

Ed è proprio questo il senso della manifestazione che noi ragazzi del Movimento Ammazzateci tutti stiamo promuovendo per il prossimo 17 febbraio a Reggio Calabria.
Noi vogliamo mettere in pratica le parole del Giudice Borsellino: "Se la gioventù le negherà il consenso anche l’onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo." Perché se continueremo a rivolgerci al ‘capobastone’ per ottenere i nostri diritti, se lasceremo che la ‘ndrangheta continui ad interferire nelle nostre vite con arroganza e prepotenza, se ci faremo ingannare dai suoi diabolici sorrisi, non riusciremo mai a liberarci dal suo giogo.

E’ la prima manifestazione auto-convocata che organizziamo a Reggio Calabria, la prima completamente auto-finanziata, anche se non nascondo che vorremmo fare appello a tutti i calabresi, commercianti, imprenditori, mamme e papà, perché ci aiutino anche economicamente nell’organizzazione della manifestazione, vorremmo infatti chiedere una sorta di ‘pizzo legalizzato’, ovvero un contributo economico con tanto di certificato di acquisizione da parte loro di una ‘azione antimafia’ dal nostro virtuale pacchetto azionario.

Le mafie non sono un problema solo del Sud, ma sono il cancro dell’Italia intera e, finchè si continuerà a fare il loro gioco ignorando e girandosi dall’altra parte, non potremo mai estirpare questa malattia. Per questo il nostro appello non vuole fermarsi solo ai calabresi, ma vuole essere un richiamo per TUTTI gli italiani onesti, perché c’è sempre, in ogni regione, qualcosa che prende il nome di ‘mafiosità di comportamento’. E’ il pensare di poter essere diversi rispetto agli altri, il pretendere di poter comprare e vendere dei diritti, il curarsi esclusivamente del proprio bene anche a scapito degli altri.

Abbiamo attivato un blog per la manifestazione, lì potrete trovare tutte le informazioni utili "work-in-progress" fino al 17 febbraio. L’indirizzo è
http://17febbraio.ammazzatecitutti.org
Un mio, seppur virtuale, abbraccio."

Rosanna Scopelliti
figlia del giudice Antonino,
ucciso da Cosa Nostra a Campo Calabro (RC) il 9 agosto 1991.
Movimento "E ADESSO AMMAZZATECI TUTTI"
giovani uniti contro tutte le mafie
www.ammazzatecitutti.org

Lettera aperta per i civili libanesi

Pubblico questa lettera aperta scritta da un mio amico libanese che vive in Italia, preoccupato per ciò che sta avvenendo in questi giorni in Libano.

Come accade in tutti i conflitti armati, l’attacco israeliano e la rappresaglia hezbollah libanese (anche se alcuni potrebbero obiettare il contrario) hanno già compiuto in pochi giorni azioni militari orribili:

ieri ho ricevuto delle foto che mostravano corpi di bambini carbonizzati, nei pressi del villaggio di Ter Hafra, nel sud del Libano, dopo l’ennesimo raid israeliano.

leggete se volete questa testimonianza, e inoltratela a più gente possibile.

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cari fratelli,

il governo e il popolo libanese sono stati vittime di un deliberato attacco da parte del governo israeliano.

si dice che il tutto sia stato causato dal rapimento di due militari dell’esercito israeliano effettuato dalle milizie ribelli di Hezbollah.

noi non ci crediamo.
noi non crediamo che il motivo di un attacco tanto brutale e
devastante possa essere il rapimento di due soldati.
sicuramente ci sono sotto altri motivi, tra i quali il controllo
della produttivissima valle della Bekaa, il controllo di risorse
petrolifere nelle acque libanesi nel nord del paese e risorse energetiche naturali nei pressi della valle della Bekaa, prima del confine tra Libano e Siria, scoperte nel paese da pochissimo, in un territorio che si è sempre distinto per la sua diversità culturale e storica all’interno della regione araba.
il popolo libanese non solo è vittima degli attacchi criminali del
governo israeliano, che finora ha causato più di 400 vittime e 1000 e 700’000 sfollati, ma deve anche subire, per l’ennesima volta, l’indifferenza di una comunità internazionale sempre più silenziosa dinanzi ai crimini dei governi militaristi della terra.
i libanesi stanno vivendo senza elettricità, cibo, medicinali e
mezzi perpotersi muovere, dato che l’attacco ha colpito anche ogni singola stazione di rifornimento di benzina e nulla può entrare ed uscire dal paese.
solo alcuni stranieri e cittadini libanesi con doppia cittadinanza sono riusciti ad uscire dal paese (uno di questi è proprio mio cugino Jean Pierre Chalouhi fornito della cittadinanza italiana) grazie alle ambasciate.
il paese era in piena ripresa economica e si ricominciava a respirare un’aria di libertà che dopo più di vent’anni di guerra mancava nel paese.
ora tutto ciò è svanito e un intero popolo è ricaduto nella
disperazione e nel rischio di una morte terribile.

con questa e-mail noi popolo libanese chiediamo una mobilitazione popolare nei confronti dell’indifferenza e della incoscienza dei paesi europei e americani.

firmato:

Emile Christopher Chalouhi

Jean Pierre Chalouhi

e TUTTE LE PERSONE DECEDUTE A CAUSA DEGLI ATTACCHI ISRAELIANI E HEZBOLLAH
NELLA SPERANZA CHE POSSANO TROVARE LA PACE AlMENO NELLA MORTE.

p.s. manda questa mail a più gente possibile e il più presto
possibile in modo che la nostra voce non resti soffocata dalla violenza.

vedete anche questo sito:
http://epetition.net/julywar/

chiunque riceva questa mail spedisca a questo indirizzo

e.c.chalouhi@hotmail.it

una mail di condivisione del dolore che affligge il
popolo libanese.
vi prego ancora di filtrare la mail a tutti coloro che conoscete.

grazie ancora di cuore.